Stag. 2024/25. GS CASTELFRANCO 2003 – AC LA ROTTA: 2-1
Scritto da jprof il 09 febbraio 2025 10:12:05
GS CASTELFRANCO 2003: Innocenti, Bulku (al 45° Aw Moctar), Ciampini (cap), Dervishi (al 70°+5 Zito), Bachi, Petralli, Turini (dal 60° Carollo), Policastro, Presenti (dal 50° Banti), Petrozzino (dal 45° Martinelli), Ambruoso (dal 65° Caciagli). A disp dei Mr Meini/Mosca A.: Scungio.

Reti: Ambruoso (GS) al 39° e 44°, Bimbi M. (LR) al 46° da calcio di rigore.

Angoli: 1-3 (pt 0-1).

Tiri: 7-7 (pt 4-4) di cui nello specchio 4-4 (pt 2-1).

Note: recuperi 0 e 7 minuti. Ammoniti: Turini, Ambruoso e Banti (GS); Lami G., Ciampini e Gualchierotti (LR). Al 65° espulso Profeti J. (GS) per proteste.

Castelfranco “Matteoli”, sabato 08/02/2025.
Quarto incrocio tra le due compagini (stag 2014/15 con doppia vittoria bianco/verde) dove, all’1-1 dell’andata, ha fatto seguito l’odierno successo bianco/verde, sicuramente sudato, sia per un primo tempo sotto le attese che per una ripresa dove condizioni meteo e del terreno, condite da un direzione di gara da bocciare, hanno reso problematica la conquista dei necessari tre punti.
C’è attesa per questo match: dopo tre risultati negativi consecutivi nei quali, solo un punto è stato raccolto, occorre ritrovare smalto, punti e Classifica e le parole decise del pre-partita da parte del Presidente, la dicono tutta sulla posta in palio.
Di fronte, una formazione che naviga nelle acque torbide di una classifica da raddrizzare e memore di un pareggio che, all’andata, ha regalato ai nostri colori sul quel cross che, dalla sinistra, Meini avvelenò per la più classica delle autoreti.
Oggi, il rifinitore dello scorso ottobre dirigerà, assieme a Mosca, la truppa castelfranchese che ritrova, dal primo minuto, i vari Presenti, Petrozzino ed Ambruoso con Ciampini investito della fascia che conta, prima dimenticanza, durante la chiama, di una giacchetta nera che non perde l’occasione per l’immediata e schernita puntualizzazione, nei confronti di chi scrive, di note ufficiali che, l’UISP Cuoio, ti mette a disposizione così come sono.
Il terreno è già allentato, la fine pioggerella, insistente, aumenterà gradatamente d’intensità, senza mai assumere contorni di rovescio ma, comunque, contribuendo a rendere complicata la circolazione della palla e la tenute d’equilibrio dei 22 in campo.
Primi minuti di marca castelfranchese ma, il fuochino annusato, rimarrà tale: risponde La Rotta con un doppio Sarno, scatenato furetto nella retroguardia locale cui segue, al minuto 17, l’ottima occasione sui piedi di Lami G. il quale, seguita l’azione del compagno a sgusciare a destra, conclude da posizione di penalty con difesa amica a respingere d’istinto.
Una serie di calci piazzati, dai 20/25 metri, mettono sul chi va là il concentrato Innocenti mentre sarà Presenti, sotto misura, a mancare l’appuntamento vincente di una rete che sembrava belleffatta!
Angolo ospite cui segue il rasoterra centrale dalla distanza di Turini: il primo tempo, puntuale nella sua chiusura, termina qua, non senza mugugni locali dei supporters castelfranchesi e qualche preoccupazione di troppo per uno sviluppo di match, troppe volte visto con queste dinamiche appena raccontate.
Ripresa con nessun cambio ed arriva la fiammata che non ti aspetti: break, a centrocampo, di Policastro, palla scivolata a sinistra sulla quale Ambruoso è elegante nel controllo, abile sull’uomo di guardia e svelto nel rientro. Dalle parole a caldo, raccolte dallo stesso realizzatore, il chiaro intento di ben colpire la sfera affinché arrivasse verso la rete avversaria, supponendo la distanza ma andando assolutamente a memoria. In una giornata così cupa e piovosa, eccoti l’arcobaleno che non ti aspetti (o, forse, per certe doti tecniche, non così impossibili) col palo più lontano a raccogliere il disegnato arco a rendere inutile il colpo di reni di Meini R.: palla nel sacco ed, al 39°, vantaggio locale.
Bello quanto importante la realizzazione del n° 7 bianco/verde, al rientro dopo due giornate di squalifica, a sfogare la propria voglia calcistica ed imprimere positivi neuroni alla compagine guidata dal duo Mosca/Meini.
Minuti, al 43° giro di cronometro, da calcio piazzato, chiama Innocenti all’intervento cui segue, sessanta secondi dopo, il raddoppio amico.
Questa volta, lo sviluppo avviene a destra: rinvio di Innocenti, controllo del n° 7 amico col vai-e-dai per Turini. La palla di ritorno, nello spazio vuoto suggerito dallo stesso Ambruoso, è ben calibrata e, cavalcati i giusti metri, penetra in area e conclude col giusto rasoterra a sibilare alla destra di Meini R. che nulla può per evitare il raddoppio GS CASTELFRANCO.
Quarta rete ufficiale dell’esterno castelfranchese, sommerso da compagni e panchina amica e, soprattutto, il meritato premio per un ragazzo che, nonostante la doppia giornata di squalifica in seguito al parapiglia di Lajatico, non ha mollato d’un centimetro in fatto di dedizione e preparazioni di allenamento, in queste due settimane di attesa.
Bravo!
Felicità, seppur ancor troppo presta che, viene sopita nel giro di due minuti: come suo solito fare, il DG s’inventa l’episodio del protagonismo senza arte, né parte, decretando un calcio di rigore che neppure gli avversari avevano notato. Ma, state tranquilli, che neppure lui l’ha visto immaginando un mani nei sedici metri di un Policastro che, raccolta la propria sagoma, si gira di lato per evitare la pallonata in faccia con gli arti assolutamente incollati lungo il tronco del corpo.
Bimbi M. non sbaglia ed al 46°, il 2-1 dichiara che il match è tutt’altro che archiviato.
Al 50°, punizione bassa di Policastro che sibila vicinissima al palo poi, tanto arruffio che non crea calcio giocato.
La Rotta avanza metri ma, il pacchetto difensivo amico, aiutato da un centrocampo rinfrescato con gli ingressi di Aw Moctar e Martinelli, regge bene: certo che, per chi insegue, trovarsi un terreno sempre più insidioso, rende le manovre ancor più complicate, ma l’ardore castelfranchese c’è tutto e ne è testimonianza anche la lotta su tutto il fronte di un Banti subentrato.
L’incrocio, dello stesso, con Ambruoso in azione di contropiede, rende ridicola la comminazione di un fuorigioco che non aspetta di vedere dove finisce la palla mentre, qualche istante dopo, l’antisportività dell’avversario, sullo stesso numero 7 bianco/verde, a battergli contro una punizione in movimento, fa estrarre l’ammonizione verso il colpito anziché sul colpitore.
Il sottoscritto, a questo terzo marchiano errore di interpretazione, lamenta questa condotta ricordando un’Agatha Christie che affermava, dicendo:
- “ un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”.
Sicuramente, il disappunto, viene espresso ad alta voce ma nell’assoluta educazione: evidentemente, chi dirige, preferisce le offese che molti degli atleti sono andati ad esprimere rispetto a proteste civili che, in ogni partita, colorano il clima agonistico.
L’allontanamento dalla panchina diventa, quindi, inevitabile e nella lentezza del lasciare un campo estremamente scivoloso, il match si ferma per un paio di minuti.
La cronaca si arricchirà di pochi altri episodi: bella la discesa da destra di Aw Moctar con appoggio su Banti anticipato dall’uomo, intelligente il successivo angolo con sviluppo controllato come raramente avviene e presente uno zuppo Innocenti quando, dalla distanza, il rasoterra ospite poteva riservare sgradite sorprese.
Ben sette i minuti di recupero, assolutamente fuori luogo: ma, non c’è niente da fare, amatori siamo noi come amatori sono loro. Però, basterebbe rendersene conto: il problema è che, alcuni di essi pensano di essere su piedistalli onnipotenti.
Importante balzo di classifica che, in attesa della conclusione della giornata, ci riporta nelle parti nobili: la complicata trasferta di Chianni, del prossimo lunedì, ci dirà molto circa ambizioni, mentalità, concentrazione.
Gli avversari prossimi, dal quarto gradino, presentano numeri solidi, specialmente sul proprio terreno dove sono cadute Slap e Talea: un clima locale infuocato in una serata, probabilmente fresca, potrebbe creare quelle condizioni meteo-sportive per le quali occorre davvero essere con la testa sul collo.